Intervento delle studentesse Camilla Campaniello  e Gaia Ricchiuto del Liceo Linguistico “F. De Sanctis” di Trani, nel corso della cerimonia di consegna dei Pannelli della memoria, a conclusione del progetto “Cercavano la verità” (leggi)

Camilla Campaniello  e Gaia Ricchiuto

Camilla – Buongiorno a tutti, sono Camilla e sono una studentessa della classe 5 A linguistico del Liceo “Francesco De Sanctis” di Trani.

Come classe grazie alla collaborazione del nostro professore di Storia e Filosofia il professor Casiero abbiamo partecipato all’attività con l’osservatorio “Ossigeno per l’informazione” che rientra nel progetto “Semi di legalità” promosso dal Settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana e dall’equipe del Movimento Studenti di Azione Cattolica diocesano di cui sono segretaria con il patrocinio dei circoli di Libera Trani e Libera Bisceglie.

Questo progetto è stato ideato da noi giovani per celebrare l’anniversario appena passato dei 30 anni dalla strage di Capaci e Via di D’Amelio e anche perchè sentivamo l’esigenza di sensibilizzare i nostri coetanei ad una vera e propria “educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità” attraverso attività come presentazione di libri ma soprattutto proponendo attività nelle scuole di ogni ordine e grado.

Come segretaria del Movimento Studenti di Azione Cattolica e come studentessa del liceo in primis, conserverò questa esperienza tra i ricordi più belli del mio percorso scolastico poiché per me, veder lavorare i miei compagni classe e amici provenienti da altre classe per questo progetto fortemente voluto dal MSAC e dal Settore giovani diocesana, è stata fonte di soddisfazione.

Questo progetto è rivolto a noi giovani affinchè attraverso testimonianze e iniziative possiamo continuare a seminare legalità, giustizia e democrazia, valori per i quali Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e molti giornalisti di cui abbiamo conosciuto la storia, hanno dato la vita. La loro semina continua attraverso la nostra.

Sono contenta che la mia scuola abbia accolto calorosamente questo progetto e che come classe abbiamo lavorato molto e per questo ringrazio tutti.

Attraverso l’attività con l’osservatorio “Ossigeno per l’informazione” abbiamo conosciuto tante storie umane e professionali di giornalisti italiani uccisi dalle mafie come Carlo Casalegno, Mario Francese, Peppino Impastato, Raffaele Ciriello,  Mariagrazia Cutuli e Giancarlo Siani.

Quest’ultimi attraverso un’arma molto potente quale l’informazione hanno provato a combattere la criminalità organizzata.Per raccontare le loro storie, ci siamo divisi in piccoli gruppi e abbiamo creato dei prodotti digitali come video, presentazioni powerpoint, articoli di giornale e disegni.

Dopo aver presentato tutti i nostri lavori, abbiamo deciso di far partecipare al progetto la presentazione canva sul giornalista Raffaele Ciriello.

Gaia – Per il nostro lavoro digitale abbiamo scelto la figura di Raffaele Ciriello tra le varie opzioni forniteci, perché sin da subito ci ha colpito. Una cosa che ci ha impressionato è stato il fatto che pur essendo un medico, avesse deciso di esporsi, facendo giornalismo. Sarà proprio questo, successivamente, a strapparlo via dai suoi parenti e amici. Un atto di coraggio che abbiamo voluto ricordare, non solo con questa storia. Infatti, siamo partiti con il descrivere i dati relativi ai giornalisti, che al giorno d’oggi si espongono al pericolo, per diffondere l’informazione. Minacce, vietato accesso alle informazioni, aggressioni, tutte azioni che nel peggiore degli scenari può portare alla morte, come nel caso di Raffaele Ciriello e non solo, come anche tanti giornalisti, che ricordiamo oggi. Successivamente abbiamo lavorato in maniera distinta, a quella che è stata la vita di Raffaele Ciriello e come sia arrivato, purtroppo alla fine. Infine ci siamo concentrati su un altro aspetto, infatti oltre alla biografia, nella nostra presentazione Canva abbiamo voluto riportare le testimonianze delle persone a lui care, per dare voce alla gente che è sempre stata attorno a lui ed ha lottato, come lui, per la verità.

Alla fine di questa attività, ho compreso quanto la partecipazione attiva e la legalità siano fondamentali per costruire un mondo in cui ci sentiamo al sicuro e in cui possiamo crescere nel rispetto delle regole e della partecipazione alla vita sociale e politica del nostro paese.

 

 

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