Sebbene laureato in medicina, Ascanio Raffaelle Ciriello si dedicò alla sua grande passione: la fotografia. Cominciò a fare il fotografo nei primi Anni Novanta, lavorando per la rivista Motociclismo. Poi,una rapida carriera che lo portò come fotoreporter di guerra freelance in Somalia e in varie altre parti del mondo, anche come collaboratore del Corriere della Sera. A soli 42 anni, mentre stava documentando un rastrellamento dell’esercito di Tel Aviv a Ramallah, fu ucciso.
(da Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo, Roma, 2008)
(Aggiornamento di Grazia Pia Attolini – 3 maggio 2020)
- 2010 – Il Tribunale di Milano, dopo una lunga battaglia giudiziaria portata avanti dalla vedova Ciriello, riconosce al fotoreporter lo status di ”vittima del terrorismo internazionale”, con i conseguenti benefici di legge in favore della vedova e della figlia cge al momento della morte del padre aveva appena 17 mesi.