Marcello Palmisano: un operatore della Rai che ha sempre sgobbato sodo, non si è mai tirato indietro, innamorato del suo lavoro. Dietro la sua telecamera c’era un onesto narratore della realtà. Aveva 55 anni, Marcello, quando andò a Mogadiscio con Carmen Lasorella per un reportage per il Tg2. Quel giorno, a bordo di una Land Cruiser su cui si trovava con la giornalista, rimase coinvolto nella sparatoria tra la scorta e un gruppo armato. Nel furioso scontro a fuoco Palmisano venne colpito in varie parti del corpo, la vettura prese fuoco, Lasorella, anche se ferita, riuscì fortunosamente a mettersi in salvo. La scena dell’attacco fu ripresa da un elicottero Usa in normale volo di ricognizione. In seguito, si parlò di un episodio da inquadrare nella “guerra” tra le multinazionali delle banane operanti in Somalia e nel giro di interessi ad esse collegate, ci fu un balletto di querele, undici degli aggressori furono identificati, ma mai assicurati alla giustizia.
(da Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo, Roma, 2008)
(Aggiornamento di Alberta Del Bianco e Raffaella Della Morte)
Sull’agguato furono aperte due inchieste:
- 1995 – Il 13 febbraio 1995 la Procura di Roma apre l’inchiesta condotta dal Pubblico Ministero Pasquale Lapadura;
- 1995 – Nel marzo del 1995 viene aperta l’inchiesta a Venezia coordinata dal pm Felice Casson, su denuncia dell’avvocato Eugenio Vassallo a nome di cinque produttori di banane di una società somala, contro un’azienda del gruppo dell’americana “Dole”.A sparare contro la vettura dei due giornalisti italiani sarebbe stato un certo Sedi, cognato di Duale, un broker locale della società americana ‘Dole’. Nessuno è stato mai assicurato alla giustizia.
- 1997 – Il 26 maggio 1997 il gip di Roma Raffaele De Luca Comandini ha dichiarato il non luogo a procedere per un difetto di giurisdizione per la vicenda dell’omicidio dell’operatore. Marcello Palmisano è stato sepolto dapprima nel Cimitero Monumentale del Verano a Roma.
- 2007 – Dopo 12 anni dalla morte, la salma è ritornata nel suo paese natale, San Michele Salentino, su volere della moglie Cristina e sepolta in un’area del cimitero dedicato ai cittadini illustri.