- 1978 – Al funerale si presenta spontaneamente una folla di giovani: provengono in gran parte da Palermo e dai paesi vicini, gridano “Peppino è vivo” e portano con sé striscioni di condanna per la sua tragica morte e di sostegno ai suoi valori. “Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo” recita lo striscione che apre il corteo funebre.
La sfida culturale di Impastato, da morto, smuove le coscienze del suo paese natale. I concittadini votano per lui alle elezioni per il Consiglio comunale e virtualmente lo eleggono.
- 1998 – L’8 maggio 1998, nel ventennale della sua scomparsa, l’Università degli Studi di Palermo gli conferisce la laurea honoris causa in Filosofia.
- 2000 – Con la regia di Marco Tullio Giordana e la sceneggiatura di Claudio Fava, esce nelle sale il film “I cento passi” che porta all’attenzione del grande pubblico la storia di Peppino, interpretato da Luigi Lo Cascio. Il titolo si rifà al numero dei passi che intercorrono a Cinisi tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Il film ottiene un successo straordinario: si aggiudica – tra gli altri riconoscimenti – il premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia e ben cinque David di Donatello. Ma soprattutto segna uno spartiacque: da questo momento tutti conoscono la storia di Peppino, anche chi non si era mai avvicinato al lavoro di denuncia, documentazione e ricerca dei familiari e del Centro Impastato: lo conoscono bambini, giovani e adulti di tutto il Paese che inizieranno ad affollare “Casa memoria”, l’abitazione di famiglia dove dalla morte di Peppino la madre Felicia accoglie chiunque sia interessato a conoscere e ad abbracciare la sua lotta per la giustizia.
- Il nome di Giuseppe Impastato è inserito nel Journalist Memorial del Newseum di Washington che contiene i volti e i nomi dei giornalisti uccisi mentre svolgevano il loro lavoro.
- Presso la Casa del Jazz di Roma, Impastato è ricordato nella Lapide delle vittime innocenti delle mafie apposta all’ingresso e nel Pannello della Memoria di Ossigeno per l’Informazione.
I luoghi della memoria
Dopo la morte di mamma Felicia, nel 2004 “Casa Memoria” diventa “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”. Nel 2013, dopo lavori di ristrutturazione, si trasforma in un vero e proprio museo con documenti e materiali inediti, un punto accoglienza, un bookshop e un’area espositiva. Oggi è un “altare laico”, come lo definisce Umberto Santino, presidente del Centro Impastato: un luogo in cui la memoria incontra l’impegno e la cultura, dove vivono gli ideali di libertà, giustizia sociale e verità.
Nel 2010 la casa del boss Tano Badalamenti, precedentemente confiscata, viene assegnata per scopi culturali e sociali all’associazione Peppino Impastato.
Nel 2012, anche grazie all’impegno di denuncia e di sensibilizzazione di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, la Regione Siciliana avvia la procedura di esproprio, per pubblica utilità, del terreno e del casolare in contrada Feudo, dove Peppino fu ucciso, per farne un sito della memoria. Nel 2014 viene dichiarato luogo di interesse culturale. A gennaio 2020 l’operazione di esproprio passa in fase esecutiva. Secondo l’accordo tra Regione Siciliana e Città metropolitana di Palermo diventerà il “Centro nazionale culturale per la lotta alle mafie”.
L’eredità
Dopo la morte di Peppino, la madre Felicia Bartolotta, prende le distanze dal contesto mafioso della famiglia, costituendosi parte civile contro i mafiosi. Da quel momento , fino alla morte (2004), Felicia dedica interamente se stessa all’impegno di difendere e trasmettere la memoria del figlio e alle lotte per ottenere giustizia. Fra i familiari delle vittime innocenti di mafia dell’associazione Libera, Felicia Bartolotta diviene il personaggio più popolare e il suo esempio è spesso citato da don Luigi Ciotti. Attorno a lei, al figlio Giovanni, ai compagni di Peppino e ai soci del Centro siciliano di documentazione, nel corso degli anni è nato a Cinisi un movimento ideale che oggi unisce migliaia di persone che portano avanti le battaglie di Peppino Impastato.
Al suo nome sono stati intitolati in tutta Italia circoli, associazioni, collettivi, iniziative culturali, canzoni, spettacoli, libri, giornali, e anche strade, piazze, parchi e scuole.