Cercavano la verità raccoglie e presenta in modo unitario le storie di trenta giornalisti italiani uccisi dalle mafie, dal terrorismo e dai conflitti all’estero.
E’ nato per essere più di un semplice archivio, più di una porta di accesso unico alle informazioni esistenti in ordine sparso sulle vicende che hanno portato alla morte questi 30 uomini e donne. E’ uno strumento al servizio della memoria collettiva, che deve essere costantemente nutrita per aumentare la conoscenza e migliorare la comprensione dei fatti, per conservare documenti e testimonianze e raccoglierne di nuovi, per impedire che, da una generazione all’altra, i ricordi sbiadiscano e si perda il senso delle cose. Perciò “Cercavano la verità” propone anche testi, ricostruzioni, testimonianze che raccontano la storia umana e professionale di questi operatori dell’informazione uccisi durante lo svolgimento del loro lavoro.
Con questo approccio, raccontando una per una trenta storie individuali, Cercavano la verità racconta una sola storia: quella di giornalisti accumunati da una smisurata passione per la professione giornalistica e da un impegno civile per la ricerca della verità. “Tante storie, una sola storia: Cercavano la verità” è infatti lo slogan con cui Ossigeno diffonde dal 2014 Il Pannello in memoria dei giornalisti italiani uccisi che presenta i loro nomi e i loro volti..
Il sito raccoglie le biografie, gli sviluppi delle vicende giudiziarie per individuare i responsabili, i riferimenti bibliografici, la sitografia, i documentari e gli articoli relativi alle storie dei singoli cronisti. Offre la possibilità di conoscere ognuno attraverso un percorso multimediale di testimonianze, immagini.
Cercavano la verità intende essere un punto di riferimento per studenti, giornalisti e aspiranti tali, studiosi, non addetti ai lavori, tutti coloro che cercano notizie sul tema o vogliono partecipare al processo di aggiornamento continuo dei contenuti necessario per rendere sempre più completo il quadro complessivo di conoscenza del fenomeno. La battaglia combattuta da tanti giornalisti coraggiosi per affermare il diritto-dovere di informare ha avuto un costo umano enorme e insegna quali e quanti rischi corre chi cerca e diffonde verità scomode. E’ necessario tenere alta l’attenzione su questo aspetto e ravvivare il ricordo di chi ha pagato un prezzo così alto affinché politici, istituzioni, cittadini, giovani generazioni e giornalisti stessi, ognuno secondo le proprie responsabilità, diventino consapevoli dell’importanza di tutelare più attivamente la sicurezza dei giornalisti e proteggere il diritto d’informazione anche sul piano penale per ridurre l’impunità quasi assoluta di chi deliberatamente ostacola questo diritto, che è fondamentale per la democrazia.
Cercavano la verità si inserisce perciò nelle più ampie campagne di Ossigeno per l’Informazione, Osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza, nato nel 2006 con l’intento di documentare e analizzare il crescendo di intimidazioni e minacce nei confronti dei giornalisti italiani, impegnati in prima linea nella ricerca delle verità più nascoste. Oltre all’attività del suo Osservatorio, che ha documentato 4031 casi di minacce e intimidazioni ai cronisti negli ultimi 14 anni in Italia, Ossigeno offre fra l’altro ai colleghi un servizio di assistenza legale, un’attività di formazione permanente e un aiuto concreto per rompere l’isolamento sofferto da quanti di loro subiscono intimidazioni e ritorsioni a causa del loro lavoro.
Video realizzato in occasione della Giornata Mondiale per la fine delle impunità per i crimini contro i giornalisti nel 2017. Narrazione del giornalista Attilio Bolzoni