Dice la compagna del giornalista nel messaggio inviato a Ossigeno in occasione del convegno “Guerra, pace e informazione”
di Cinzia Garolla – Le notizie e le immagini che giungono da oltre 3 mesi dall’Ucraina rievocano i molti conflitti degli ultimi decenni e tra questi, la guerra in ex Jugoslavia ( la prima in Europa dal 1945). Le distruzioni, gli eccidi, le violenze e gli abusi sono simili e se ne siamo venuti a conoscenza è soprattutto grazie al lavoro imprescindibile svolto da chi fa informazione. Persone che spesso hanno pagato e continuano a pagare un prezzo altissimo.
Ma per non essere sopraffatti dall’orrore, dall’angoscia e dalla commozione per quanto sta succedendo penso che sia necessario anche cercare di capire, dare un senso e una logica agli avvenimenti. Questo è ciò che Guido Puletti ha sempre cercato ostinatamente di fare come scriveva in una lettera a un’amica di Zagabria nell’agosto del 1992
“…La storia come tu sai meglio di noi, pare essere impazzita e divorare tutto. Io sono convinto però che tutto sommato non sia impossibile decifrare la realtà, cioè interpretare le cause profonde , le forze principali che hanno messo in moto, anzi accelerato vertiginosamente, il corso delle cose. Non è un compito semplice e spesso esige enormi sacrifici….” .
Questo suo obiettivo è sempre stato accompagnato da un altro elemento fondamentale: stare dalla parte degli oppressi.
Oggi questo significa che starebbe con chi resiste dentro e fuori dall’ Ucraina e con chi si oppone nelle forme più varie al regime di Putin.