Vittorio Arrigoni – detto Vik – è un attivista dei diritti umani, scrittore e blogger. Nasce in Brianza e vive a Bulciago (Lc). Diplomato in ragioneria, per un breve periodo lavora nell’azienda di famiglia. A venti anni partecipa a missioni di cooperazione umanitaria che lo portano, prima nei Paesi dell’est Europa, poi in Perù e in Africa. Dal 2002 entra a far parte dell’ONG International Solidarity Movement e s’interessa della causa palestinese e della situazione umanitaria in Libano e nei Territori occupati, trasferendosi nella striscia di Gaza. Nel 2005, senza esserne informato, viene inserito nella lista nera delle persone sgradite ad Israele. Torna a Gaza nel 2008 e riceve la cittadinanza onoraria palestinese. Comincia a scrivere articoli da Gaza, per Il Manifesto, per PeaceReporter, The Electronic Intifada, Radio Popolare, Caterpillar. Dal luglio 2004, pubblica i reportage blog Guerrilla Radio e ottiene notorietà internazionale. In quegli anni Vittorio è l’unico cronista italiano sul campo che testimonia l’offensiva israeliana denominata “Piombo fuso” (27 dicembre 2008-18 gennaio 2009) migliaia di vittime palestinesi. Subito dopo pubblica il libro “Gaza. Restiamo umani”, un raccolta dei suoi reportage da Gaza, che viene pubblicato anche in inglese, spagnolo, francese, tedesco e arabo, con l’aggiunta di una postfazione dello storico israeliano Ilan Pappé. Il saluto “Restiamo umani” accompagna tutti i suoi reportage e ancora oggi viene spesso usato in sua memoria. Il 14 aprile 2011, a Gaza all’uscita da una palestra, un commando lo sequestra. In un video pubblicato su YouTube viene mostrato bendato e legato. Il giorno successivo Vittorio fu ucciso. Aveva 36 anni. Le motivazioni restano oscure.
(Aggiornamento di Alberta Del Bianco e Raffaella Della Morte – 3 maggio 2020)
- 2011 – Inizia il processo per omicidio, dinnanzi alla Corte militare di Gaza.
- 2012 – L’inchiesta individua quattro responsabili palestinesi: Abu Ghoul 25 anni, Khader Jram 26 anni, Mahmoua al- Salfiti 23 anni, Tamer al- Hasasna. I giudici condannano al carcere a vita due dei presunti esecutori materiali, Mahmoua Salfiti e Tamer al- Hasasna. Altri due erano stati uccisi all’epoca dei fatti, durante un tentativo di cattura. Khader Jram, vicino di casa di Arrigoni, accusato di aver fornito informazioni decisive ai killer, è condannato a 10 anni. Amer Abu Hula, che aveva messo casa sua a disposizione del commando, a un anno di reclusione.
- 2013 – Dopo il ricorso dei condannati, il tribunale militare d’Appello di Gaza ha ridotto a 15 anni la pena per due dei quattro salafiti condannati in precedenza all’ergastolo. I giudici hanno accolto il loro ricorso, condannandoli solo per rapimento e non più per la partecipazione attiva alla uccisione di Arrigoni. La famiglia Arrigoni si è sempre dichiarata contraria alla pena di morte per gli assassini. Qualche settimana dopo anche la pena di Jram è stata ridotta da 10 a 5 anni.
- 2015 – Nel 2015 uno degli assassini di Arrigoni fugge dal carcere di Gaza e riesce a passare in Siria dove, a quanto pare, avrebbe raggiunto i miliziani dell’Isis. La notizia, diffusa da una agenzia di stampa locale, è stata confermata nella sostanza dai familiari del fuggiasco. Nel novembre dello stesso anno, Mahmoua al-Salfiti, muore in Iraq dove combatteva per l’Isis.
- VI edizione Premio Città di Sasso Marconi “ai grandi comunicatori del nostro tempo”, Sasso Marconi, 2009
- V edizione Premio Testimone di Pace, Premio speciale “Rachel Corrie”, Ovada, 2010
- VI edizione Premio Letterario “Firenze per le Culture di Pace dedicato a Tiziano Terzani”, 2011 (alla memoria)
- XVI edizione Premio Borsellino, Premio per l’ “Impegno Civile”, 2011 (alla memoria)
- Ad Arrigoni sono state intitolare due sezioni Anpi (Ferrara ed Aprilia) e due sezioni Arci (Enna e Piacenza)
- Presso la Casa del Jazz di Roma, Arrigoni è ricordato nella Lapide delle vittime innocenti delle mafie apposta all’ingresso e nel Pannello della Memoria di Ossigeno per l’Informazione.
- E’ stato realizzato un murale a tema tra i murales di San Bartolomeo in Galdo.
- Un altro murale è in via Balbo a Torino, a fianco a quello dedicato a Dante di Nanni
Gli sono state dedicate diverse canzoni:
- أناديكم (Unadikum) – canzone di Tawfiq Zayyad, cantata dal DARG team di Gaza per Vittorio Arrigoni
- Canta Palestina – Enzo Avitabile feat Amal Murkus
- Una vita normale (Canzone per Vittorio Arrigoni) – Marco Rovelli
- Resto umano – 99 Posse
- Stay Human – Radiodervish
- Ballata per Vik – I Luf
- Restiamo umani – Fedez
- Due possibilità – La Colpa
- Vittorio – Minor Swing Quintet
- Restiamo umani – Sine Frontera